I nuovi autovelox diventano sempre più sofisticati e implacabili: non è più sufficiente frenare bruscamente all’ultimo momento per evitare la sanzione. Con l’introduzione del nuovo codice della strada, cambiano non solo le regole sulla segnalazione e il posizionamento dei dispositivi, ma anche le modalità di calcolo della velocità. Non si tratta più di un semplice scatto fotografico nel preciso istante in cui si supera l’apparecchio. Vediamo insieme cosa cambia e perché.
Come funzioneranno i nuovi autovelox
Attualmente, fuori dai centri abitati, la segnaletica che avvisa della presenza di un autovelox deve essere posizionata a 1 km di distanza dal dispositivo. Sulle strade urbane a scorrimento, invece, la distanza minima si riduce a 200 metri, mentre per tutte le altre strade urbane basta un preavviso di 75 metri. La vera rivoluzione, però, riguarda il metodo di rilevamento: il controllo non avviene più in un punto preciso, ma su un intero tratto di strada.

Questa novità cambia radicalmente la situazione: in passato era sufficiente rallentare bruscamente davanti al cartello e poi accelerare subito dopo. Ora non è più così: se si entra nella zona di rilevamento a 80 km/h e si esce a 60 km/h, il sistema calcola la velocità media. Se questa media supera il limite consentito, scatta la multa. In sostanza, non conta più solo il momento in cui si passa davanti all’autovelox, ma l’intero comportamento di guida lungo il tratto sorvegliato.
Molti di questi nuovi dispositivi utilizzano sensori laser, chiamati fotocellule, installati a distanza prestabilita. La prima fotocellula attiva un timer quando il veicolo entra nel tratto controllato, la seconda lo disattiva all’uscita. Calcolando il tempo impiegato, si ottiene la velocità media percorsa. Un sistema semplice ma estremamente efficace, e soprattutto difficile da eludere.
Le novità dei nuovi autovelox
Anche i modelli mobili, montati sulle pattuglie o all’interno dei box arancioni, adottano tecnologie simili. Alcuni misurano la velocità istantanea, altri si basano sulla media tra due punti. Tuttavia, il principio rimane invariato: chi si limita a frenare solo davanti al cartello rischia comunque la sanzione, così come chi accelera subito dopo. Per questo è fondamentale mantenere sempre un’andatura regolare e rispettare i limiti.

Un aspetto particolarmente interessante riguarda i criteri di posizionamento. Secondo le nuove disposizioni, non è più possibile installare autovelox dove il limite di velocità è stato abbassato in modo eccessivo rispetto alle caratteristiche della strada. Ad esempio, su una strada extraurbana con limite ordinario di 90 km/h, non si può collocare un autovelox se il limite è stato ridotto a 50 km/h. Questa misura tutela gli automobilisti dai cosiddetti “limiti a sorpresa”.
In ambito urbano, inoltre, tra un autovelox fisso e l’altro devono intercorrere almeno 500 metri, per evitare che un conducente possa essere multato più volte in pochi minuti. Tuttavia, questa regola vale solo per i dispositivi fissi: quelli mobili possono essere posizionati ovunque, anche in prossimità di quelli già presenti, senza restrizioni particolari.
Effetti dei nuovi autovelox
I comuni avranno un anno di tempo per adeguarsi alle nuove normative, e alcuni hanno già iniziato il processo di aggiornamento. Questo significa che, per diversi mesi, sulle strade potranno coesistere vecchi e nuovi autovelox, ciascuno con regole differenti. Sarà quindi fondamentale prestare attenzione alla segnaletica e ai limiti di velocità, senza dare per scontato che “tutto funzioni come prima”.

Un altro effetto importante sarà la graduale scomparsa dei classici “trucchetti” per evitare le multe. Ad esempio, i navigatori che segnalano la presenza degli autovelox potrebbero diventare inutili se i dispositivi vengono spostati frequentemente o se rilevano la velocità media su tratti variabili. Anche i rilevatori a radiofrequenza sono destinati a diventare obsoleti, poiché molti dei nuovi modelli utilizzano tecnologie che non emettono segnali intercettabili.
Le sanzioni restano elevate: superare il limite anche di pochi chilometri orari può comportare multe salate, soprattutto se si viene colti in fallo più volte in breve tempo. Se la violazione supera i 40 km/h oltre il limite, scatta la sospensione della patente. Non serve quindi affidarsi al tachimetro: la soluzione migliore è guidare con prudenza e mantenere una velocità costante.
Come evitare multe salate
Affidarsi alla fortuna o ai segnali degli altri automobilisti non è più una strategia efficace. Non sempre ci sarà qualcuno pronto a lampeggiare o ad avvisare della presenza di un autovelox, e tentare frenate improvvise può solo aumentare il rischio di incidenti, tamponamenti e reazioni a catena. È molto più sicuro abituarsi a rallentare con anticipo, anche su strade che si conoscono bene.

Molti si interrogano sull’effettiva utilità degli autovelox: servono davvero a far rispettare i limiti o sono solo uno strumento per fare cassa? La risposta dipende dall’uso che se ne fa. Un dispositivo ben segnalato e collocato in un punto realmente pericoloso può contribuire a ridurre gli incidenti. Al contrario, se viene installato in tratti dove il limite è stato abbassato senza motivo, il sospetto di una finalità puramente economica rimane.
Chi viaggia spesso in auto dovrà adattarsi a una nuova filosofia di guida. Non si tratta solo di rispettare i limiti per evitare le multe, ma di adottare uno stile di guida più fluido, senza accelerazioni o frenate brusche. Una condotta più rilassata riduce i consumi, abbassa il rischio di incidenti e, alla lunga, permette di arrivare a destinazione in tempi simili, ma con maggiore sicurezza e serenità.