Attenzione a questo cibo comune: sta distruggendo il cervello degli italiani

Quando ci troviamo a scegliere cosa portare in tavola, ci concentriamo spesso, oltre che sul piacere del palato, sugli effetti che un determinato alimento può avere sul nostro peso corporeo o sui livelli di glicemia. Tutto corretto, nulla da eccepire. Tuttavia, per adottare davvero uno stile alimentare sano, è fondamentale andare oltre questi aspetti e prendere in considerazione anche la presenza di alcuni alimenti che possono risultare tossici per il cervello. Quali sono questi cibi? Nelle prossime righe dell’articolo troverai tutte le risposte.

Cibi che non fanno bene al cervello

Esistono davvero alimenti dannosi per il cervello? La risposta è sì! Si tratta di cibi che, secondo numerose evidenze scientifiche, nel tempo possono favorire la formazione di placche di proteina beta-amiloide, sostanza la cui presenza è strettamente legata allo sviluppo del morbo di Alzheimer, una delle più gravi patologie neurodegenerative. Gli alimenti incriminati sono diversi e, tra questi, spiccano in particolare quelli ricchi di grassi trans.

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Tra i principali responsabili possiamo citare la margarina, le carni lavorate, le fritture tipiche dei fast food, i prodotti da forno industriali e confezionati. Non bisogna inoltre sottovalutare il ruolo dei cibi ad alto contenuto di zuccheri semplici, che rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di diabete di tipo 2 e obesità. Queste condizioni, secondo numerosi studi, aumentano la probabilità di insorgenza della demenza nella terza età.

Un consumo eccessivo di zuccheri semplici, soprattutto se inserito in una dieta squilibrata, può favorire l’insulino-resistenza, una condizione che, nel lungo periodo, compromette le funzioni mnemoniche. Un aspetto poco noto è che l’insulino-resistenza può anche ridurre la neurogenesi, ovvero la capacità del cervello di generare nuove cellule nervose.

I cibi che danneggiano l’ippocampo

Parlando di memoria, è importante ricordare che l’ippocampo è la regione cerebrale deputata alla gestione dei processi mnemonici. Preservarne la funzionalità nel tempo dipende anche dalle scelte alimentari quotidiane. L’indice glicemico degli alimenti gioca un ruolo cruciale: se troppo elevato, aumenta il rischio di compromettere la memoria a breve termine.

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Per proteggere la memoria nel tempo, è fondamentale limitare il consumo di alimenti ultra-processati e ricchi di conservanti. Tra questi rientrano patatine confezionate, focacce e pizzette industriali, piatti pronti, salse, sughi preconfezionati e conserve industriali. Anche i topping dolci per lo yogurt dovrebbero essere consumati con moderazione o evitati.

Questi suggerimenti valgono in linea generale. È sempre consigliabile, quando si parla di alimentazione, consultare il proprio nutrizionista di fiducia per ricevere un piano alimentare personalizzato, che tenga conto delle proprie esigenze e includa anche momenti di comfort food. L’aspetto fondamentale è la moderazione: il benessere deriva dalle buone abitudini consolidate, non dalle eccezioni occasionali.

Cibi e bevande che provocano neurotossicità

Non c’è dubbio: i cibi potenzialmente dannosi per il cervello, se consumati senza criterio, sono numerosi! È importante ricordare anche l’effetto neurotossico di alcune bevande, in particolare degli alcolici. Un consumo eccessivo di alcol può portare a una riduzione del volume cerebrale e influire negativamente sul metabolismo dei neurotrasmettitori.

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Chi eccede abitualmente con l’alcol rischia di sviluppare una carenza di vitamina B1, una condizione che può favorire l’insorgenza di encefalopatie. Inoltre, aumenta la probabilità di andare incontro alla sindrome di Korsakoff, una patologia caratterizzata da conseguenze molto gravi, tra cui disturbi della vista e deficit cognitivi importanti.

Per ridurre il rischio di neurotossicità, è bene prestare attenzione anche al consumo di grandi predatori marini. Pesci come il tonno e il pesce spada, infatti, tendono ad accumulare metilmercurio, una sostanza altamente tossica per l’organismo umano e per il sistema nervoso.

Il rapporto tra microbiota intestinale e salute del cervello

Negli ultimi anni, numerosi studi scientifici hanno messo in luce l’importanza della salute del microbiota intestinale, ovvero l’insieme di batteri e microrganismi che popolano il nostro intestino. Quando questo ecosistema è in equilibrio, l’intero organismo ne trae beneficio. Al contrario, uno squilibrio – chiamato disbiosi – aumenta il rischio di declino cognitivo con l’avanzare dell’età.

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Per favorire la salute intestinale, è importante limitare o evitare gli alimenti menzionati in precedenza, che possono favorire processi infiammatori, e prestare attenzione anche alle abitudini alimentari scorrette, come seguire una dieta povera di fibre, tipica di chi consuma poca frutta e verdura.

In conclusione, è utile ricordare i nutrienti che supportano la salute cerebrale. Tra questi spiccano gli acidi grassi essenziali omega 3, che il nostro organismo non è in grado di produrre autonomamente e che devono quindi essere assunti tramite l’alimentazione o specifici integratori. Sono preziosi anche i carboidrati a basso indice glicemico, facilmente reperibili negli alimenti integrali.

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